III  STAZIONE

 

GESU'  CADE  PER  LA  PRIMA  VOLTA

 

 

 

Pres:  Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
Tutti:  Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
 

 

LETTURA  BIBLICA

 

Dal libro del Profeta Isaia.

(53, 4-6)

Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.

 

 

MEDITAZIONE
Siamo chiamati a contemplare Gesù vittima del nostro peccato, figura reale e segno tangibile di ogni uomo maltrattato e sfigurato per i peccati di altri uomini. Assumendo la condizione del profeta indifeso, Cristo vuole costringerci ad aprire gli occhi sulla realtà accecante della miseria. Se la nostra conversione è autentica, ed è frutto dell'amore e del perdono del Crocifisso, finisce per provocare anche una trasformazione sociale nel mondo, intorno a noi.

(Card. Carlo Maria Martini)

 

L'uomo è caduto e cade sempre di nuovo: quante volte egli diventa la caricatura di se stesso, non più immagine di Dio, ma qualcosa che mette in ridicolo il Creatore. Colui che, scendendo da Gerusalemme a Gerico, incappò nei briganti che lo spogliarono lasciandolo mezzo morto, sanguinante al bordo della strada, non è forse l'immagine per eccellenza dell'uomo? La caduta di Gesù sotto la croce non è soltanto la caduta dell'uomo Gesù già sfinito dalla flagellazione. Qui emerge qualcosa di più profondo, come Paolo dice nella lettera ai Filippesi: "Pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini… umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce" (Fil 2, 6-8). Nella caduta di Gesù sotto il peso della croce appare l'intero suo percorso: il suo volontario abbassamento per sollevarci dal nostro orgoglio. E nello stesso tempo emerge la natura del nostro orgoglio: la superbia con cui vogliamo emanciparci da Dio non essendo nient'altro che noi stessi, con cui crediamo di non aver bisogno dell'amore eterno, ma vogliamo dar forma alla nostra vita da soli. In questa ribellione contro la verità, in questo tentativo di essere noi stessi dio, di essere creatori e giudici di noi stessi, precipitiamo e finiamo per autodistruggerci. L'abbassamento di Gesù è il superamento della nostra superbia: con il suo abbassamento ci fa rialzare. Lasciamo che ci rialzi. Spogliamoci della nostra autosufficienza, della nostra errata smania di autonomia e impariamo invece da lui, da colui che si è abbassato, a trovare la nostra vera grandezza, abbassandoci e volgendoci a Dio e ai fratelli calpestati.

(Card. Joseph Ratzinger)

 

 

INVOCAZIONI

Eleviamo la nostra invocazione al Salvatore, che è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita per la redenzione di tutti, Kyrie eleison.

Kyrie eleison.

 

Signore Gesù, servo di Dio, speranza dei popoli e luce delle nazioni, Kyrie eleison.

Kyrie eleison.

 

Signore Gesù, che ti sei addossato i nostri dolori, Kyrie eleison.

Kyrie eleison.

 

Signore Gesù, apri gli occhi a ciechi e libera i prigionieri, Kyrie eleison.

Kyrie eleison.

 

 

PREGHIAMO

Padre santo, che mantieni nei secoli le tue promesse, rialza il capo dell'umanità oppressa da tanti mali e apri i nostri cuori alla speranza, perché sappiamo attendere senza turbamento il ritorno glorioso del Cristo, giudice e salvatore. Per Cristo nostro Signore.

 

 
Sol:

Quanta triste, quanto affranta

ti sentivi, o Madre santa

del divino Salvator.

Tutti:

Santa Madre, deh, voi fate,

che le piaghe del Signore

siano impresse nel mio cuore.