VIA CRUCIS
«Tutto è compiuto!»
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LA VIA CRUCIS TRADIZIONALE
L'esercizio spirituale e di preghiera della Via Crucis è il più diffuso ed amato dai Cattolici Romani di Tradizione Latina.
La memoria delle ultime
ore del Signore durante la sua vita terrena tra il giovedì al Monte degli Ulivi,
il processo davanti al Sinedrio, la flagellazione, la sentenza di morte
pronunciata da Ponzio Pilato, la salita al Calvario, la crocifissione, la morte
e la deposizione nel sepolcro sono per tutti i cattolici la più profonda e
drammatica rievocazione della via dolorosa necessaria per la redenzione.
La Chiesa ci ha consegnato questa contemplazione del mistero della Croce
attingendo dalla Scrittura, nei Vangeli dove la narrazione della Passione del
Signore è corrispondente alla Cristologia espressa dai Santi Evangelisti, ma
anche secondo una memoria storica della Gerusalemme di quel tempo con le sue
pietre toccate e bagnate dal sangue di Gesù.
La Via Crucis, nel senso attuale del termine, risale al Medio Evo inoltrato.
Verso la fine del secolo XIII la Via Crucis è già menzionata, non ancora come
pio esercizio, ma come cammino percorso da Gesù nella salita al Monte Calvario e
segnato da una successione di "stazioni".
La formazione della Via Crucis si articolò nei secoli e determinò le stazioni
soprattutto secondo la sensibilità dei predicatori missionari che la
diffondevano.
La sua forma attuale, con le stesse quattordici stazioni disposte nello stesso
ordine, è attestata in Spagna nella prima metà del secolo XVП, soprattutto in
ambienti francescani. Dalla penisola iberica essa passò prima in Sardegna,
allora sotto il dominio della corona spagnola, e poi nella penisola italica.
Nella Via Crucis
tradizionale figurano alcune stazioni prive di un preciso riferimento biblico,
quali le tre cadute del Signore (III, V, VII), l'incontro di Gesù con la Madre (IV)
e con la Veronica (VI). Questi episodi non sminuiscono in nessun modo la
sobrietà della preghiera, non ne intaccano i suoi forti contenuti penitenziali
ma contribuiscono a comunicare in una forma pia il senso del Venerdì Santo.
Partecipando alla Via Crucis, ogni discepolo di Gesù deve riaffermare la propria
adesione al Maestro: per piangere il proprio peccato come Pietro; per aprirsi,
come il Buon Ladrone, alla fede in Gesù, Messia sofferente; per restare presso
la Croce di Cristo, come la Madre e il discepolo, e lì accogliere con essi la
Parola che salva, il Sangue che
purifica, lo Spirito che dà la vita.
"In croce pendeva il figlio, e la madre si offriva ai carnefici,
non ignara del mistero che avrebbe generato il Cristo risorto". (S. Ambrogio)
Cristologia
INTRODUZIONE |
(sull'uso del colore nero) |
Introduzione alla Via Dolorosa |
STAZIONI |
I |
II |
III |
IV |
V |
VI |
VII |
VIII |
IX |
X |
XI |
XII |
XIII |
XIV |
RITO DI CONCLUSIONE |